Ahi, t' ho visto sporta alla ventana seguir lontano il volo del gabbiano hai masticato muta un benvenuto e t' ho incontrata strana
non cerco più la festa del tuo sguardo né tantomeno il volto che mi è amico ti guardo, ti saluto e mi ridico che è fatica averti
i capelli neri e unti come il corvo le labbra strette al nodo dell'orgoglio odiami per non cadere pronto nell'amore che non voglio così m'incontro solo, solo e perduto come quando gli uccelli se ne migrano lasciando il loro nido come quando gli uccelli se ne migrano lasciando il loro nido
però resto contento per quello che è passato mi porto appesa al cuore una promessa e qualche bacio rubato e voglio restar quieto e sognar disperso sognar che stiamo noi due soli e nel mare aperto sognar che stiamo noi due soli e nel mare aperto
toglietemi passioni, amici, il riso del saluto, ma non si può perdere quello che mai in fondo si è tenuto non si può perder niente se niente si è mai avuto
le seppie han le ossa bianche e l'ippogrifo ha il becco scuro e forte è il suo nitrito
distante come il cielo in Patagonia m'avvio abbracciando i sogni che ho patito distante come il cielo in Patagonia m'allungo ai sogni che ho patito
come quando gli uccelli se ne migrano lasciando il loro nido lasciando il loro nido come quando gli uccelli se ne migrano lasciando il loro nido
Compositor: Vinicio Capossela ECAD: Obra #1657170 Fonograma #19477262