Con le mie storie di vita che annegano il tempo ti ho presa per mano ed una lieve ferita nel cuore mi ha fatto pensare: il mio saperti lontana, un lampo, un grande rumore e preoccuparmi di te. So che in un ballo nascosto batuffolo rosa, mi avevi cercato adesso trovi in me, nel mio dire, tuo padre un amico nei tuoi vent'anni con poche parole che leggono il tempo e raccontarci di noi, di quando andremo lontano.
Quando quella fuga parlava nelle case, quando lui la prese portandola via erano forti e smarriti nei loro occhi perduti; lascia che il mio canto catturi i tuoi momenti, fatti raccontare i miei grandi perché in questi giorni importanti mi sei vicina e mi manchi; tanti pensieri che toglievano il sonno di quella madre che piangeva per lei, lei, accovacciata come adesso sei tu grande amore, grande amore. Sarebbe meglio calmarmi, però continuo a baciarti: quando la mia notte respira, è già parlare di noi.
Sicuramente da molto ci stavamo cercando, ma dimmi dov'eri, sul tuo diario già pieno di vita scrivevi il mio nome ed io appoggiato sul mento a pensare, che gran confusione mi preoccupavo di noi guardando il nostro domani.
Tanta la paura che avevano sul viso quando nella notti cercavano Dio, quando se ne erano andati in quel risveglio veloce; lascia che il mio letto respiri il tuo sapore, lasciami ascoltare i tuoi piccoli se, ora ti voglio svegliare e piano piano vestire; adesso che il domani ha chiesto di noi, viviamo insieme questa vita che va, ora che il coraggio ci ha preso per mano grande amore, grande amore.
Quando quella fuga parlava nelle case, quando lui la prese portandola via su queste strade segnate è già parlare di noi.