Tu m'hai chiesto tempo e troppo tempo ti lasciai voglio andare in fondo e il fondo è già toccato ormai lento ed invadente il tuo silenzio avvolge me rende amara l'aria che respiro insieme a te. Soli quel giorno che tremavi in quella stanza, sì fu quando gridai per dirti di noi dicevi a me "non ho più niente". Era per darti un po' d'aiuto ed ero come te ricordo l'idea fu chiara, fu tua chiedesti a me "facciamo un viaggio". "Presto l'acqua non più confine avrà" dicevo, "guarda il mare, scenderemo verso le terre antiche del sud". "La gente negli occhi più grandi senza età e nell'istinto avrà colori audaci e nuove intense voci per te". Poi quell'osservarmi che non ricordai prima nei tuoi occhi di aver visto mai quasi fosse strano ciò che avvenne poi cosa abbiamo fatto ci chiedemmo noi. Se sai se puoi se vuoi domando, spiegami cos'è che ancora fa violenza a noi. Capisci il senso o no la voce, il viso tuo da riconoscere rivoglio a me. Se sai se puoi se vuoi la strana nostalgia che può distruggerci si disperderà.