È finita la domenica e le moto si allontanano l'appennino è spettinato senza più neve fuori. Sotto un trucco rock romantico la bambina ha detto il primo addio e il futuro è dietro i vetri, sa di cioccolata e di freddo che va via, va via, via, va via. Grandi speranze alle fermate al mattino con le guance arrossate dai sogni di mezz'ora fa, col foglio rosa in tasca per il destino che promette dai televisori e dai muri in città. Grandi speranze di vacanze straniere per le piccole azzurre ragazze alle casse dei bar e che qualcuno, mentre sta per pagare, riconosca la donna che ha sempre sognato di più. Con le mani in tasca fra gli spiccioli penso alle mie storie che continuano, mentre il vento spara in alto i passeri e speriamo tutti che non piova più. Sopra certe isole la speranza ha reti e muscoli; ti dico a modo mio che cosa spero io: che nella mia vita affollatissima ci sia sempre modo di raggiungerti; al lavoro, al cinema o tra gli alberi e comunque in tempo per non perderti. Grandi speranze sul livello del mare coi traghetti, le feste di piazza e i sapori del sud quando le donne vanno a farsi guardare e si spara nel centro per farsi la fotografia. Grandi speranze sotto un pezzo di luna per qualcuno che aspetta qualcuna per tutti, per me...