Quel 25 aprile la guerra era di casa pioveva forte fuori dalla chiesa. La fame era nell'aria, la vita una scommessa ma il prete continuava la sua messa. Tu col vestito bianco, tu con le scarpe nuove, vi siete detti si, davanti a quell'altare. E insieme per la vita vi siete incamminati tra il tempo, le promesse e le speranze. La guerra che finiva, i balli americani, l'Italia da rifare con le mani. I 10 alla schedina i figli all'improvviso la casa troppo stretta e io che crescevo troppo in fretta. Ma dimmi come si fa a stare come voi insieme per la vita; che a me, l'amore quando c'è mi sembra sempre fuoco e invece dura poco. Sarà che anime di razza è un po' che non ne fanno più. Quel 25 aprile ritorna tutti gli anni e tutti gli anni vi ritrova insieme. Avete visto il mare e il secolo cambiare il papa buono e l'uomo sulla luna. C'è chi vi chiama nonni e che c'ha già vent'anni, è il tempo che trascorre ma non passa. Tu col capelli bianchi, tu con gli occhiali nuovi, vi dite ancora si davanti al piatto di ogni giorno. Ma sarà fatalità, fortuna o che ne so ma siete ancora insieme. E sembra amore nato ieri e invece sono già cinquanta primavere. E noi con tutto da imparare siam qui a improvvisare amore. Quel 25 aprile pioveva e gli invitati dicevano "Che sposi fortunati".