La luce incerta della sera getta fantasmi ed ombre sulla tua finestra, non pensi o non vorresti più pensare. Bambine in fiore con sorrisi ambigui che lungo i colli si faranno cupi, rincasano veloci per mangiare.
E tu, che hai già conosciuto questo gioco, non sai più com'era in quel passato, non sai se sorridere od urlare.
Non sei più bella come un tempo quando cercò il tuo corpo quello di un compagno, dimmi se fu paura o fu piacere. Ma adesso senti il tempo che ti abbraccia come qualcosa che ti segna in faccia, che non si vede ma che sai d' avere
E' come quel male a cui non si dà il nome, un' ossessione circolare fra la volontà ed il non potere.
Brandelli di canzoni, frasi e televisioni parlano dalle finestre aperte, in un telegiornale qualcuno il bene o il male denuncia, auspica, avverte; frasi del quotidiano ti sfiorano pian piano ed entrano senza toccarti s' infilano negli angoli della tua casa suoni che tu non sai.
Un uomo in canottiera, dietro ad una ringhiera, innaffia dei fiori cittadini. Un grido e un pianto acuto già spenti in un minuto segnalano tragedie di bambini, odori di frittate e minestre riscaldate combattono lo smog di un diesel, un fuoristrada assurdo che romba per partire e non va mai.
E tu sei sola sola sola sola, ti senti sola sola sola sola e pensi a un figlio temuto che ora non hai. Ma dura un attimo quel tuo pensiero, atomo incerto in mezzo al falso e al vero, per lasciar posto ai giorni che vivrai...
Niente "se" e "forse", fra le occasioni avute e perse restano solo ore scomparse, di certo hai solo quello che farai...
La luce incerta della sera fonde col buio che entra, e presto si confonde tutto, come a chi guarda senza un fuoco; la luce accendi e in viso si disegna forse un sorriso che le labbra spiega come se fosse stato tutto un gioco...
Fa niente, danno in TV un programma intelligente, ci vuole un tè aromatico e bollente e poi che il sonno arrivi a poco a poco...