Non so se è la prima volta che si sente questa storia,
la storia di uno che cercava un ombrello,
l'ombrello di suo fratello.
Non era tornato nemmeno a mangiare
per cercare l'ombrello di suo fratello,
roba di lusso, un vero gioiello,
roba di suo fratello.
"Eh, giĂ , ma com'era quell'ombrello?"
"Intanto, era di mio fratello."
Suo fratello, un tipo sfacciato, maleducato, raccomandato.
Non era tornato nemmeno a mangiare
per cercare l'ombrello di suo fratello,
roba di lusso, un vero gioiello,
roba di suo fratello.
"Allora, dunque, trovato l'ombrello?"
No, non l'aveva trovato.
Ma poteva continuare, continuare a cercare.
"Guarda quest'altro", dice il fratello,
"un altro ombrello, guarda che bello."
ChissĂ di chi era quell'ombrello,
non certo di suo fratello.
"Ma come, io non torno nemmeno a mangiare
per cercare l'ombrello di mio fratello
e quello lì, perchè è sfacciato, raccomandato,
ruba gli ombrelli!".
"Però anche questo, che roba, che bello,
che bell'ombrello, un vero gioiello.
ChissĂ di chi era quell'ombrello.
Ormai, roba di mio fratello."
Roba di suo fratello.